Matteo Zeni
Matteo Zeni rappresenta, secondo un suo modo di vedere il linguaggio dell’arte, questa figura di uomo, stilizzato, quasi totemico, con linee pure, dritte, che vanno a disegnare questo volto scarno. Una sua scelta, un modo di rappresentare l’anatomia umana, un ritratto in scultura. Equivale a un tornare molto indietro, quasi a un archetipo, a simboli ancestrali, ad antiche sculture primordiali. Lo sceglie uomo, potrebbe essere Efesto o Vulcano, il Dio delle Armi che all’interno del ventre dell’Etna sta lavorando. Infatti c’è un suo simbolo, l’incudine, incastrato sulla testa. Simbologie che non possono passare inosservate in un territorio così ricco di storia.