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Dalle ceneri rinasco

Elias Naman

Il maestro siriano Elias Naman rappresenta la Fenice che risorge dalle ceneri. Di solito rappresentata attraverso un uccello fantastico, qui invece è una donna. Del resto i catanesi chiamano l’Etna “a muntagna”, al femminile. Il linguaggio concettuale veicola un messaggio: la donna che guarda sempre verso il futuro, il rigenerarsi, la rinascita, a ogni caduta c’è un sapersi rialzare. L’Etna riesce sempre a duellare tra la vita e la morte, un dualismo che è la metafora della vita stessa.

Elias Naman, Yabroud (Siria), 1980. Laureato presso la facoltà di Belle Arti di Damasco, nel 2002 giunge in Italia e si iscrive all’Accademia di Carrara, dove nel 2009 consegue la laurea quadriennale con il massimo dei voti e nel 2011 consegue la laurea specialistica con il massimo dei voti. Ha partecipato a numerosi simposi in tutto il mondo e ha esposto i suoi lavori in alcune mostre collettive e personali in Italia, Siria, Brasile,Germania e Francia. Predilige da sempre lo stile figurativo e lavora il marmo esclusivamente a mano, senza l’aiuto di macchinari.